Arlequins Newsletter
Oct , 2003 12: AM
Dopo averci fatto aspettare per ben sei anni, il gruppo ungherese colma la grossa attesa tornando a nutrire le nostre menti con un album denso di contenuti e complesso da metabolizzare. Non lasciatevi confondere dal titolo: la parola show non sta infatti a designare un live ma vi avverte che state per assistere ad un grandioso spettacolo che terrà le vostre sinapsi in continuo movimento. Ancora una volta impera il desiderio di scrivere qualcosa che si elevi al di sopra dei canoni convenzionali, in cui il vecchio ed il nuovo si fondono e confondono in una vasta e sorprendente commistione di stili. Il livello di complessità e l'impegno d'ascolto richiesti è superiore a quanto proposto in passato, anche se il gruppo ci aveva già abituati a scelte coraggiose. Musica contemporanea, elettronica, industriale, fusion, trance, passaggi volutamente cacofonici, una sessione fiati aggressiva, slanci sinfonici, disorientanti vuoti di quiete, momenti di rap, cori alla Earth Wind & Fire amalgamati in un grosso big bang vi terranno col fiato sospeso e vi trascineranno dal sublime all'estasi fin giù nelle cupe viscere di un baratro senza fine. Tutto questo non vi deve far pensare ad un astratto esperimento d'avanguardia: pensate piuttosto ad un grosso spettacolo. La musica in questione infatti non sfigurerebbe affatto come colonna sonora di Matrix o 007. Il contenuto dei testi è ugualmente impegnativo e pregno di forti contenuti sociali imperniati sul timore verso il mondo futuro. Da segnalare la presenza di un nuovo cantante, Zoltàn Bàtky. L'ex cantante, Gàbor Légràdi, appare come ospite soltanto per una breve apparizione. Al termine dei 72 minuti di ascolto rimane l'impressione di aver preso parte a qualcosa di grandioso, anche se la mente, confusa, non riesce a rimettere in ordine tutte le esperienze sperimentate. La musica degli After Crying non lascia infatti spazio ad attimi di distrazione o noia. E' come se foste appena usciti da una sala cinematografica dopo aver visto un film particolarmente intenso che vi ha tenuti inchiodati alla poltrona. Devo ammattere che recensire questo album non è per nulla semplice e sicuramente si potrebbe scrivere un libro nel tentativo di descrivere ogni brano. Consigliato a quanti, di mente aperta, hanno voglia di esperimenti emozionanti e a quanti ricercano qualcosa che non si esaurisca dopo qualche ascolto.
Alberto Nucci
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