Arlequins Newsletter
, 2002 12: AM
Nati agli inizi degli anni '70, i Mini sono un gruppo il cui nome pare non aver varcato i confini del proprio paese. L'uscita di questo nuovo album, in cui c'è l'ingresso del flautista/vocalist Adam Török, ci permette dunque di conoscere la musica di questo quartetto, in passato, a quanto si legge, in continua oscillazione tra easy pop e Prog. Su "Nomad of the winds" la musica si colloca invece su un incrocio tra un jazz-rock etereo, ma un po' freddo, e un Prog sinfonico con richiami a Jethro Tull e Focus, impregnato da un po' di folklore locale. Ovviamente, per quanto detto sopra, molto importante (addirittura dominante) è l'utilizzo del flauto, ma anche quello di organo Hammond e piano. Le 5 composizioni presenti in quest'album privilegiano le costruzioni interamente strumentali, essendo il cantato molto raro, con lunghi passaggi d'atmosfera o di pura dimostrazione tecnica, con un'interpretazione e un'esecuzione molto professionale. A momenti la cosa stanca ed appare piuttosto ripetitiva (come nella title-rack), ma più spesso il risultato è positivo, per fortuna.
AN
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