Arlequins Newsletter
2004 . :
In tutta sincerità, ritengo che non sia affatto facile descrivere la musica contenuta nell'omonimo disco d'esordio degli ungheresi Inkább Holnap. Il che, a mio modo di vedere, è già un'ottima presentazione che dimostra come questa band abbia molta personalità e ottime cose da dire. Ma non temete: non si tratta di una di quelle proposte d'avanguardia nelle quali, pur di tentare di risultare originali, i musicisti puntano su un sound ultracervellotico impegnandosi in tecnicismi esasperati oppure in inascoltabili soluzioni dissonanti e/o cacofoniche. Tutt'altro… La musica contenuta in questo cd è molto lineare e priva di asprezze, si sviluppa con una certa leggerezza e risulta di ascolto facile e gradevole. Gli Inkább Holnap si presentano in quartetto classico (chitarra elettrica-tastiere-basso-batteria) e si esibiscono in una proposta quasi interamente strumentale (quasi un'ora di musica e solo nella brevissima "She's just standing there" troviamo la presenza di un bel cantato femminile). Come dicevamo, la musica scorre via in maniera molto fluida e le nove tracce presenti, la cui durata varia molto (si va dal minuto e mezzo agli oltre dodici minuti), offrono belle sonorità che, giusto per dare una vaga idea, possono essere accostate ad un prog romantico con una squisita venatura jazz. Gli accurati arrangiamenti, gli eleganti timbri di chitarra, gli alchemici intrecci con i tasti d'avorio, i cambi di tempo ben congeniati, le qualità tecniche ben apprezzabili, lontane da eccessive complessità e sempre al servizio delle composizioni sono tutte piacevoli caratteristiche di una proposta valida, che a tratti si indirizza anche in maniera decisa verso la fusion ("Hi honey") o il jazz-rock più classico ("See saw"). Manca forse quel quid che permetterebbe all'album di decollare del tutto e al gruppo di essere immediatamente individuato tra le più belle realtà del prog odierno, ma le potenzialità sono enormi e si può tranquillamente dire che si tratta di un lavoro equilibrato che va al di sopra della media. Osando un po' di più, gli Inkább Holnap potranno regalarci in futuro splendide sorprese.
Peppe Di Spirito
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