Arlequins Newsletter
, 2002 12: AM
Strano nome per un gruppo ungherese... bah, ad ogni modo si tratta di un bel dischetto ad opera di questo quartetto che s'inseriscono in un filone che potremmo definire Prog moderno ungherese, in cui gli After Crying la fanno da padroni ma che vede altri gruppi ed artisti orientati verso una musica fortemente contaminata dalla classica, spesso con influenze jazz. Le 5 tracce proposte in quest'album sono caratterizzate principalmente da una ritmica nervosa, con una batteria sopra le righe ed una costante presenza della tromba. A dir la verità sembra di ascoltare delle variazioni sul tema di "Mission impossible", ma in chiave prog, senza dimenticare un cantato che, nei suoi rari interventi, non fa che aggiungere elementi al nervosismo generale; la musica non è inoltre esente da similitudini punk e garage, con contaminazioni '60s. Il tutto può apparire piuttosto indigesto ai più, così descritto; tuttavia bisogna riconoscere al quartetto dei PNG una bella dose di pazzia, che li potrebbe perfino far accostare al Canterbury degli Henry Cow, ma non mi azzarderei a tanto, ma ben incanalata e con una buona padronanza della situazione. Si tratta di un cd che offre spunti interessanti per chi vuole ascoltare qualcosa di diverso e un po' fuori dalle righe. Tra l'altro si tratta del secondo album del gruppo, ma il primo dev'essere passato inosservato, dato che viene riproposto per intero (in formato MP3) all'interno del cd stesso.
AN
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