Arlequins Newsletter
, 2002 12: AM
L'Ungheria ha sempre avuto una solida tradizione progressiva che continua oggi con numerose uscite discografiche di livello sempre più o meno alto. Le registrazioni di questi Panta Rhei sono restate inedite fino al giorno d'oggi ed è un peccato, perché la musica di questo gruppo (attivo dal '74) era tutt'altro che brutta, e passava assai disinvoltamente un prog fortemente influenzato dalla musica classica (che include alcune riletture prog di brani classici) ad un discreto jazz-rock progressivo. Certo nei ripescaggi di questo genere ci sono sempre alti e bassi, ed i bassi sono da ricercare soprattutto nei brani risalenti agli anni '80 (che tra l'altro sono predominanti), in cui il gruppo operava in formazione ridotta a tre (sospetto anche l'uso di una drum machine) e per di più era pesantemente influenzata dall'elettronica. Decisamente interessanti sono invece i brani degli anni ‘70, in cui il gruppo dimostra un innegabile talento compositivo, buona tecnica strumentale e gusto negli arrangiamento, senza distinzione tra i brani più strettamente prog e quelli più jazz-rock oriented. Una ristampa interessante senza peraltro essere indispensabile.
RP
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