Arlequins Newsletter
, 2001 12: AM
I Nemesis, gruppo proveniente dalla ruspante Ungheria, possono rappresentare il classico stereotipo prog-metal. Difatti all'ascolto di questo disco inizialmente ho avuto quasi l'istinto di prendere il cd è di fargli fare un bel volo fuori dalla finestra al grido di "BASTA!". Dopo aver ripreso il controllo della situazione dopo un bel po’ di pazienza il mio giudizio malevolo verso i metallici ungheresi si è leggermente mitigato, mi son detto: dai, tutto sommato qualche idea carina la tirano anche fuori! Così eccomi a parlarvi di un disco qualitativamente discreto... privo sì di eccessivi bassi, ma anche privo di quei picchi creativi che avrebbero potuto sollevare i Nemesis da un'aurea mediocrità. Come forse avrete già inteso i Nemesis ci propongono in pratica l'ABC del prog-metal sinfonico anche se, per fortuna, nonostante la solita influenza Dream Theater si faccia ben sentire i nostri ungheresi sembrano dar maggior spazio nella componente prog ai ben più interessanti Rush, mentre le bordate metalliche mi smbrano più sbilanciate verso Malmsteen piuttosto che Petrucci e C. Questo non toglie che ci troviam di fronte al solito disco, piacevole e nulla di più, in cui le situazioni prevedibili e scontate si fanno purtroppo un pò troppo numerose. A titolo informativo c'è da dire che i Nemesis non si possono certo considerare degli esordienti, infatti hanno già pubblicato in patria con un certo successo due dischi in lingua madre, "Nemesis" (1998) e "Abraxas" (1999), successivamente rielaborati in lingua inglese per essere lanciati a livello internazionale... il disco di cui ho parlato è così da intendere come una selezione promozionale dei brani più rappresentativi dei due dischi precedenti!
GC
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