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Forse colpiti dai rimorsi di un album come minimo mediocre (per non dir peggio...), gli You And I si riscattano prontamente sfornando un album coi fiocchi! Nulla a che vedere con lo scialbo pop di "Go" o anche la leggera spensieratezza dell’album omonimo d’esordio. "Exit" non farà forse entrare gli You And I nel gotha dei progsters affermati, ma rappresenta un deciso messaggio che si vuole far sul serio, adesso... e speriamo che detto messaggio non venga disatteso in futuro. Ciò che il gruppo ci offre stavolta è un concept album, o quanto meno un album a tema, ispirato ad elementi di filosofia orientale che vanno dal Libro Tibetano dei Morti a Kahlil Gibran. I riferimenti musicali più consoni sono quelli che avvicinano la musica di questo disco decisamente agli IQ, prendendo però il meglio da questo gruppo e adattandolo alle tematiche del disco stesso e alla sensibilità del gruppo che, al suo terzo disco, non è più di primissimo pelo, tutto sommato. Il cantato in ungherese di Fanni Völgyessy Szomor si adatta al tutto come una papera all’acqua ed i brevi intermezzi recitati che sono sparsi qua e là contribuiscono all’atmosfera generale e preparano adeguatamente al brano successivo, ove questo può essere una composizione piuttosto breve o un brano di più lunga durata, ma sempre contraddistinto da un’alchimia di suoni e un’orchestrazione coinvolgente. Davvero un bell’album di new Prog intelligente che ci fa ricredere su questo gruppo che temevamo ormai perso.
AN
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