Arlequins Newsletter
2002 . :
Ultimo arrivato sulla scena progressiva ungherese, il tastierista Laren d’Or (pseudonimo di Attila Héger) si presenta con un album il cui sottotitolo (“Synth-phonia”) è emblematico di ciò che ci possiamo attendere introducendo il cd nel lettore; e difatti il primo pezzo non delude le nostre attese, poiché “4.12 (April Ride)” è un piccolo capolavoro di grandioso prog sinfonico iperarrangiato e barocco, davvero splendido. Nonostante Laren d’Or sia in effetti una one-man band, il nostro Attila evita di cadere nei principali difetti di questo genere di progetti grazie ad un’ottima e variegata scelta delle sonorità delle sue numerose tastiere, unico strumento in tutto il disco, ed anche la batteria elettronica è usata con somma discrezione e non disturba affatto. Peccato che questa guerra d’angeli non sia che sporadicamente al livello della piccola gemma che apre il cd, e l’interesse va e viene più volte durante l’arco dei 60 e più minuti (davvero troppi!) del disco, e se da un lato diversi passaggi sono davvero ben riusciti e gradevoli, dall’altro sovente la noia regna sovrana, soprattutto nei passaggi più minimalisti. Inoltre il buon Attila si prende un pò troppo sul serio,e la musica risulta talvolta troppo ieratica, mi piacerebbe più gioiosa, questione di gusti. In fin dei conti un’opera fatta di luci edi ombre... rimandato a settembre.
RP
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